Il perossido di idrogeno– comunemente chiamato “acqua ossigenata“- è l’elemento che permette lo sviluppo del processo di ossidazione, fondamentale per l’azione delle colorazioni per capelli. Senza di esso, infatti, il colore “non prenderebbe”, perciò è quanto mai importante capire le differenze fra le varie tipologie di prodotto in commercio ed individuare l‘attivatore in grado di esaltare le caratteristiche della colorazione prescelta. Già: pensavate che ne esistesse solo un tipo? Troppo facile! Vediamo insieme come districarci in questo parapiglia di percentuali e concentrazioni ed azzeccare il prodotto giusto!
L’ACQUA OSSIGENATA: INQUADRIAMO IL PRODOTTO
L’acqua ossigenata è un liquido incolore, presenta una maggiore viscosità e densità rispetto all’acqua ed è miscibile con essa in tutte le proporzioni. E’ il prodotto responsabile del processo di ossidazione, senza il quale il colore non si fisserebbe sul capello. Per questo motivo, se applicassimo il prodotto colorante puro, direttamente sul capello, questo scaricherebbe copiosamente già dal primo lavaggio. Se l’intenzione è quella di ottenere una colorazione permanente, l’acqua ossigenata – altrimenti detta “attivatore del colore“- è un prodotto imprescindibile: giocoforza dovrà essere mixata alla tintura. In virtù del suo pH acido ( compreso fra 2.8 e 4), l’attivatore minimizza la componente alcalinica del colore, consentendo così di preservare la salute del capello e scongiurare danni alla cute. E’ proprio grazie all’acqua ossigenata che si determinano le schiariture delle melanine del capello, difatti maggiore è la concentrazione dei volumi di essa, maggiore sarà il potere schiarente sulla capigliatura. A questo proposito, c’è un articolo che parla diffusamente delle differenze di resa fra i vari rapporti di diluizione dell’ossigeno.
LA CONCENTRAZIONE DELL’ACQUA OSSIGENATA
L’acqua ossigenata destinata alla colorazione per capelli è disponibile in flaconi di varie dimensioni: si parte da quelli più piccoli, 200-250 ml circa di prodotto, fino ad arrivare ai formati professionali da 1 litro. Generalmente l’ossidante è disponibile sotto forma di soluzioni acquose che possono essere più o meno concentrate. La concentrazione dell’ossidante può essere espressa mediante due parametri di riferimento, ossia:
- la concentrazione in volumi
- la concentrazione in percentuale
Sulle confezioni dei prodotti per uso professionale vengono riportate entrambe le concentrazioni- quella in volumi e quella in percentuale- le quali non sono corrispondenti fra di loro:
CONCENTRAZIONE IN VOLUMI | CONCENTRAZIONE IN PERCENTUALE |
7 VOLUMI | 2,1% |
10 VOLUMI | 3% |
20 VOLUMI | 6% |
30 VOLUMI | 9% |
40 VOLUMI | 12% |
Una volta capite le indicazioni riportate sulla confezione del prodotto, vediamo quando è opportuno utilizzare l’acqua ossigenata con una concentrazione maggiore piuttosto che una a volumi bassi. Una tendenza piuttosto inflazionata è quella di utilizzare l’acqua ossigenata a 20 volumi (6%) per qualsiasi tipo di colorazione, anche in fase di schiaritura, quando sarebbe invece opportuno optare per un 30 oppure un 40 volumi. L’errore di base è il falso mito secondo cui per una copertura dei capelli bianchi occorra sempre e comunque l’ossigeno a 20 volumi: in realtà l’attivatore a 30 e 40 volumi garantisce la stessa copertura di quella a 20 volumi, la differenza fra gli attivatori risiede nel maggiore potere schiarente del capello.
10,20,30 E 40 VOLUMI….QUALE SCEGLIERE?
In commercio possiamo trovare l’acqua ossigenata in diverse concentrazioni, alle quali corrisponde poi una diversa resa della colorazione per capelli. Vediamo adesso i principali tipi di attivatori ed i loro impieghi:
- OSSIGENO A 6/7 VOLUMI: con l’acqua ossigenata a 6/7 volumi la reazione di ossidazione non viene sviluppata, pertanto non si ha un deposito completo del prodotto colorante sul capello. Il risultato non sarà una colorazione permanente, duratura, come quella che si avrebbe utilizzando un attivatore con una concentrazione in volumi maggiore. Viene utilizzato principalmente per tonalizzare la capigliatura oppure una parte di essa, in particolare per dare una nuova riflessatura alle meches senza modificare ed intaccare il colore della ricrescita. Passando a degli esempi concreti, l’ossigeno a 6 o 7 volumi è l’attivatore ideale per vivificare una colorazione un po’ spenta ed ottenere dei riflessi più duraturi rispetto ai riflessanti ad acqua (i classici chachet o pigmenti diretti) i quali vanno via dopo un paio di lavaggi. Un ulteriore utilizzo è la tonalizzazione delle meches, di qualsiasi nuances o gradazione esse siano. Con l’ossigeno a 6/7 volumi è possibile stendere il prodotto colorante in modo uniforme su tutta la chioma (sia quella con meches che quella senza) ed avere come risultato una tonalizzazione del solo capello mesciato, senza modificare il resto della capigliatura. Non dà copertura sul capello bianco.
- OSSIGENO A 10 VOLUMI: anche con l’ossigeno a 10 volumi non si ha un deposito completo del colore sul capello, bensì solo parziale. Questo lo rende l’attivatore ideale per colorazioni tono su tono e più scure, nelle quali non si ha necessità di coprire i capelli bianchi. Esemplificando, potrebbe essere impiegato per scurire un biondo scuro naturale (6.0) -senza capelli bianchi- e passare ad un castano chiaro naturale (5.0). In questo caso, dovendo scurire e non avendo bisogno di coprire i capelli bianchi, si può tranquillamente optare per un ossigeno a 10 volumi in luogo di quello a 20 che, al contrario, ha un potere schiarente maggiore. Per la tonalizzazione delle meches è preferibile l’attivatore a 6 o 7 volumi: quello a 10 tende a modificare leggermente il colore della base e della ricrescita.
- OSSIGENO A 20 VOLUMI: con questo tipo di attivatore si ha il deposito completo del colore sul capello, al quale consegue la copertura dei capelli bianchi; proprio per questo motivo è il tipo di acqua ossigenata più utilizzata. Viene largamente impiegato per colorare i capelli e ricreare la nuances perduta in seguito al processo di invecchiamento: difatti, l’ossigeno a 20 volumi sviluppa appieno il processo di ossidazione e riesce a coprire perfettamente i capelli bianchi. Facendo un esempio pratico, per colorare una ricrescita con una discreta quantità di capelli bianchi- senza andare a schiarire – l’ossigeno a 20 volumi è il prodotto giusto. Dal momento che la concentrazione dell’ossigeno è maggiore, si avrà anche una blanda schiaritura delle melanine del capello: generalmente schiarirà da mezzo tono a un tono, dipende dalla tipologia di capello.
- OSSIGENO A 30 VOLUMI: anche in questo caso si ha il deposito completo di colore come nel caso dell’acqua ossigenata a 20 volumi, quindi riesce a coprire i capelli bianchi; la differenza sta tutta nel potere schiarente, che per l’ossigeno a 30 volumi è di 1-2 toni, dipende dal tipo di capello. Per i capelli grossi, con cuticola chiusa, il potere schiarente si limiterà ad un tono, mentre per un capello medio-fine, con la cuticola più aperta si può arrivare fino a 2 toni di schiaritura.
- OSSIGENO A 40 VOLUMI: valgono le stesse considerazioni enunciate per l’ossigeno a 30 volumi, solo che il potere schiarente arriva fino a 3 toni. Con l’ossigeno a 40 volumi si ha un deposito completo del colore sul capello quindi, a livello di copertura del capello bianco, possiamo affermare che l’ossigeno a 40 volumi eguaglia quello a 20 volumi. Anche qui, come per quello a 30, la differenza sta nelle schiariture delle melanine del capello, che in questo caso arrivano a 3 toni. Lo possiamo utilizzare laddove ci sia bisogno di schiarire senza alcun timore di non avere un’adeguata copertura dei capelli bianchi.
Abbiamo finito il primo inquadramento del prodotto ma…scommetto che adesso vorresti sapere come miscelare correttamente l’acqua ossigenata con il colore, giusto? Qua c’è un articolo che parla proprio di questo!